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Come rubare la Gioconda? Il cortometraggio di Federico che prende spunto dal passato.

Federico è uno studente dell’Accademia Albertina delle belle Arti di Torino. Venuto a conoscenza del furto messo a segno da Vincenzo Peruggia nel 1911, ebbe l’intuizione che questa potesse essere la sua grande occasione. Egli infatti, da sempre appassionato di cinematografia, avvertì il potenziale fascino della storia.

Il fascino del progetto:

L’attrattiva non era data dal furto in sé del dipinto più famoso al mondo: la Gioconda, ma dalle ragioni che portarono un umile imbianchino italiano a compiere un gesto così eclatante.

Iniziò così a progettare la sceneggiatura, durante questa fase si accorse della forza che recava in sé questo progetto; una vicenda troppo poco nota e spesso romanzata. Per dare un seguito concreto al suo sogno, aveva bisogno di qualcuno che credesse in lui: trovò questa opportunità nella Fondazione Cecilia Gilardi – che attraverso la sua Borsa di Studio – gli permise di organizzare una troupe cinematografica principalmente composta dai suoi compagni di percorso.

Le difficoltà della pandemia:

Il periodo della pandemia ha rallentato di molto le operazioni di realizzazione del film, costringendo il gruppo a concretizzare il più possibile nei mesi in cui si potevano incontrare. Costretti dalla tirannia del virus ad accelerare i tempi, si organizzarono con sollecitudine e si attivarono per reperire attrezzature e abiti di scena.

Sono riusciti a trovare una compagnia di costumi parigina che forniva grandi produzioni francesi ed internazionali. Questa univa costi ragionevoli ad un’accurata ricostruzione storica.

Il segreto per la buona riuscita del progetto:

Il segreto della buona riuscita di un film è infatti profondamente legato alla capacità di rendere fruibile in ogni sua parte un tempo ed un luogo lontano.

Ad oggi il progetto ha ottenuto un ottimo riscontro ed è candidato come tesi triennale all’Accademia di Belle Arti di Torino, verrà inoltre proposto come materiale d’ingresso per un Master di cinema all’estero.